La banda degli zingari: l’atto finale

La disfatta di Badia

Era una calda giornata di primavera e l’aria a Badia era già pregna dell’odore di sangue, un odore acre misto a polvere (la polvere delle famose cave Bani), a creare un mix micidiale. Camion carichi di ghiaia si stavano muovendo in massa sulla Fipili in direzione Pontedera. Eravamo quasi alla live del giorno: l’oscurità era stata interrotta dalle truppe Armate di ds Bani, che fiere marciavano verso il feudo Barsotti con l’intenzione di non fare prigionieri. Solo morti. E tanti.

Intanto l’accampamento degli zingari in quel di Pontedera stava rincalzando e serrando le fila. Donne e bambini erano stati nascosti al nemico che avanzava con l’intenzione di preservare le nuove leve, in vista di un vicino futuro radioso (il pomeriggio stesso, a partire dalle 18) dove consumare l’atroce vendetta.

Il primo pomeriggio fu macchiato dalle truppe di Bani con orribili atti vandalici, gli accampamenti di Barsotti tutti distretti seza alcuna pietà. Ds Barsotti ormai costretto a rinchiudersi tra le fidate mura dell’umile bagno di casa però manteneva la calma, serrava le fila, spronava i suoi: la banda di slavi seppur decimata dalle lance affilate del cavalier Pavoletti e Sir Douglas Costa non si lasciava demoralizzare e tesseva la tela per la vendetta. Il mirabile gesto del conte Alison che parò il rigore sembrò segnare il capolinea per il potere anarchico in quel di Pontedera: le giubbe verdi dell’ammiraglio Ceccardi si preparavano ormai a compiere l’assalto finale.

Ma non avevano fatto i conti con due irriducibili: don Cholito, l’ubriacone della roulotte n12 e soprattutto il sergente Milinkovic Savic, l’artefice dei successi nel territorio Balcanico e anche in quello rom alla periferia di Cisanello, la sgangherata truppa che gestiva il parcheggio abusivo in zona ospedale. In poco più di 3 ore l’esito della battaglia fu totalmente ribaltato. Tutti i denti d’oro, anelli, braccialetti, collanine furono presto razziati.

Il gioco dei porcellino di Bani fu devastato e reso inutilizzabile per sempre. I camion di ghiaia furono assaltati ed il loro carico rovesciato presso le gloriose mura della Badia. Una razzia totale, un’umiliazione pazzesca per il feudo leghista. Gli zingari avevano vinto, ribaltando clamorosamente l’esito iniziale.

La Badia era cosa loro (6-8), la storia era stata scritta per sempre.

Tutto questo ha chiaramente levato luce ad un altro grande match giocatosi al palaSarti: 5-4 del Team DMD contro un ammirabile ed irriducibile Atletico Dertycia. qui succede di tutto, tanti goal, emozioni, assist, rigori sbagliati.

Gli altri due match nemmeno li nominiamo più ormai: al gioco dei dadi sulle formazioni un 2-2 tra Daunia e JoCondor e vittoria inutile della Ventilatio sul campo della Dinamo (1-3).

 

La classifica a 3 giornate dalla fine deve solo decidere chi vincerà il titolo tra DMD e Fozza Saba in gran slancio che supera i 100 goal.

Solo un brivido di pisciata per la lotta al 4° posto tra Dinamo, JoCondor e Monco.